2.5 RIFINITURA A FREDDO

2.5.2 RISCHI E SOLUZIONI

Queste lavorazioni presentano rischi di natura igienistica, quali le polveri di vetro, l’umidità ed il rumore e rischi di natura infortunistica, legati alla manipolazione di pezzi di vetro di varia forma e dimensione ed all’utilizzo di macchine elettriche in ambiente molto umido.

Per quanto riguarda i rischi igienistici, le polveri di vetro si sviluppano nel corso delle operazioni di levigatura a secco mentre le nebbie d’acqua ed il rumore sono presenti essenzialmente nelle lavorazioni di taglio e incisione con le mole.

L’aspirazione localizzata delle levigatrici deve essere adattabile alla conformazione del pezzo mediante bocchette mobili e dimensionata in modo da garantire una velocità di cattura dell’inquinante, misurata nel punto limite di sviluppo, non inferiore a 1 m/s.

Per la nebbia prodotta alle mole dall’acqua di raffreddamento del disco, l’aspirazione localizzata deve garantire una velocità di cattura, misurata nel punto limite di sviluppo, non inferiore a 1 m/s. La produzione e la diffusione dell’aerosol può essere ridotto, compatibilmente con le esigenze di visibilità e di manovrabilità del pezzo, con dei carter paraspruzzi muniti di labbra in gomma e circoscrivendo la zona operativa con pannelli in plexiglas e cortine di gomma.

Gli interventi di prevenzione rivestono particolare importanza nella lavorazione del cristallo a causa dell’esposizione a piombo. In tal caso si applicano i precetti previsti dal capo II del D.Lgs. 277/’91 anche in riferimento alla dotazione di idonei servizi igienico-assistenziali ed al rispetto delle norme di igiene personale.

Tali dotazioni e norme, vista la natura insudiciante delle lavorazioni e la diffusa presenza di inquinanti di varia natura, si richiedono necessariamente e comunque anche per tutti gli addetti alla produzione che operano nei reparti composizione, fornace, officina e moleria.

Recentemente (1991 -1992), da una indagine del Servizio P.I.S.L.L. e dell’Istituto di Medicina del Lavoro dell’Università di Siena eseguita nelle molerie della Val d’Elsa è emerso che i lavoratori esposti a polveri provenienti dalla molatura del cristallo presentavano segni di assorbimento di piombo; sono stati quindi condotti studi di laboratorio, nell’ambito di una ricerca finanziata dall’ISPESL, i quali hanno dimostrato che le polveri di cristallo, una volta penetrate nell’organismo e quindi entrate in contatto con i liquidi biologici, cedono piombo. Tale osservazione è stata recentemente confermata da un analogo studio condotte in molerie di cristallo francesi.

I valori di piombemia rilevati all’inizio dell’indagine raggiungevano in alcuni casi valori significativi (fino a 60 mcg / 100 ml di sangue : vedi tabella16)

Tabella 16: Valori di piombemia (PbE) degli addetti alla molatura del cristallo in

Alta Val d’Elsa (1992)

PIOMBEMIE

(PbE m g/dl)

Numero di soggetti

PbE < 35

59

 

 

 

35 < PbE < 40

10

 

PbE > 35

40 < PbE < 50

11

27

 

50 < PbE < 60

4

 

 

PbE > 60

2

 

 

 

Totale soggetti.

86

Gli interventi principali di prevenzione attuati per gli addetti alla molatura del cristallo hanno riguardato bonifiche ambientali con ottimizzazione degli impianti di aspirazione, l’adozione di norme igieniche sia ambientali che personali, l’adozione di dispositivi individuali di protezione (D.P.I.) ed una capillare e attenta opera di informazione e formazione (vedere la tabella 17). Primi risultati sono stati raggiunti tanto che la concentrazione media di piombo ematico nei molatori si è nel tempo significativamente ridotta come risulta dal grafico seguente (Fig. 6).

 

 

Fig. 6 :Concentrazione media di Piombo ematico (PbE) negli addetti alle molerie di cristallo negli anni 1990-95.

 

Il rumore prodotto dalla risonanza del disco delle mole durante le fasi operative raggiunge dei livelli di pressione sonora anche superiori ai 90 dB(A).

Per ridurre la rumorosità devono essere utilizzati dei dischi da taglio insonorizzati oppure, considerata la ridotta profondità di taglio necessaria, sui dischi tradizionali devono essere montate, sulle due facce, delle flange metalliche di smorzamento con interposto un disco di gomma.

I dischi insonorizzati, impiegati ormai da molti anni, possono essere del tipo con doppia anima e lamina interna in rame, detti a sandwich, oppure con anima interrotta da intagli eseguiti al laser e da pastiglie di rame. Sempre ai fini della riduzione del rumore, il carter paraspruzzi del disco deve essere rivestito internamente con materiale fonoassorbente, ad esempio con poliuretano espanso, e le postazioni di lavoro devono essere separate tra loro con pannelli di contenimento.

Nella scelta dei materiali costitutivi e nel dimensionamento e posizionamento dei pannelli devono essere tenute in considerazione le frequenze tipiche del rumore da abbattere, in genere medio-alte e le caratteristiche di diffusione e diffrazione delle onde sonore determinate dall’ambiente e dalla geometria sorgente - schermo - ricevitore.

Per quanto riguarda, infine, i rischi di natura infortunistica, contro i pericoli di taglio alle mani dovuti alle frequenti rotture di pezzi è consigliabile che gli addetti utilizzino il più possibile dei guanti antitaglio ed antiscivolo in grado di offrire una sufficiente mobilità e sensibilità delle mani. Attualmente però molti lavoratori, per la loro sicurezza, preferiscono lavorare a mani nude per avere la massima sensibilità e riuscire, così, ad avvertire in leggero anticipo il momento di rottura del vetro. Tale sistema permette anche di ridurre il numero di rotture.

Ai trapani sono in via di sperimentazione dei ferma-pezzo azionati con una leva che consente all'operatore di serrare gradualmente il pezzo (foto 30).

Tale soluzione è risultata più difficilmente applicabile alle mole da taglio dato che durante l'operazione l'addetto deve tenere o guidare il pezzo con entrambe le mani e pertanto occorrerebbe un comando a pedale del ferma-pezzo che renderebbe meno sensibile e preciso il dosaggio della pressione di serraggio del pezzo.

Contro i pericoli di contatti con parti sotto tensione gli impianti elettrici devono essere realizzati conformemente alle norme di sicurezza e di buona tecnica.

È consigliabile l’installazione di apparecchiature funzionanti a 24 Volt con i relativi trasformatori a doppio isolamento.

Tabella 17 : PROMEMORIA PER I MOLATORI DI CRISTALLO

Promemoria per i molatori di cristallo

Il piombo è un veleno, non devi sottovalutare il rischio che deriva dall’esposizione !

Evita accuratamente ogni contatto o comportamento che possa farti respirare o ingerire polvere o acqua di molatura.

COSE DA NON FARE

COSE DA FARE

  • Mangiare, bere, fumare sul luogo di lavoro ma solo in locali puliti, dopo essersi lavati la faccia e le mani e tolti gli indumenti di lavoro
  • Imbrattarti con la polvere di cristallo o con l’acqua di molatura. Mantieni puliti gli indumenti di lavoro (non pulire i pezzi alla spolverina) e cambiati abito prima di tornare a casa.
  • Tenere a contatto gli indumenti da lavoro con gli altri abiti. Utilizza invece armadietti a doppio scomparto.
  • Lavare indumenti di lavoro insieme ad altri indumenti.
  • Avvicinare eccessivamente il viso alla fonte di sviluppo delle polveri o dell’aerosol.

 

 

 

  • Installa adeguati impianti di captazione localizzata delle polveri e degli aerosol in ogni punto di emissione
  • Pulisci frequentemente l’ambiente di lavoro con sistemi che non sollevano la polvere. Utilizza adeguati aspiratori.
  • Utilizza idonei mezzi di protezione personale contro le polveri o imbrattamenti (mascherine antipolvere, guanti, grembiuli, ecc.....)
  • Esegui frequentemente la manutenzione degli impianti di aspirazione delle polveri ed il ricambio dell’acqua di molatura allontanando i fanghi. Per lo smaltimento dei rifiuti di lavorazione utilizza sistemi adeguati senza inquinare l’ambiente circostante.
  • Non trascurare l’igiene personale, ricordati di fare sempre la doccia alla fine della giornata di lavoro.
  • Esegui accertamenti sanitari, secondo le indicazioni del medico competente ed effettua almeno ogni tre anni la valutazione dell’esposizione a piombo.
  • Poni particolare attenzione
  • al senso di rotazione delle mole (deve essere verso il basso).
  • al contenimento della diffusione di polvere ed aerosol riducendo al minimo la zona operativa della mola (mediante carters, teli lavabili, ecc...)
  • alla presenza di carters nella zona posteriore delle mole, anche di quelle ad umido
  • all’utilizzo di nastri abrasivi a grana grossa.